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Diabete, con la nuova cura -12% di infarti e ictus

Diabetologia Redazione DottNet | 16/06/2019 16:23

Evitabili 13mila decessi l'anno da complicanze cardiovascolari

Ogni 4 minuti in Italia muore un paziente con diabete, per un totale di 125mila decessi l'anno, e la causa sono molto spesso le complicanze cardiovascolari legate alla malattia. Un diabetico ha, infatti, un rischio fino a 5 volte maggiore di andare incontro a patologie cardiache. Oggi però un principio attivo di nuova generazione si è dimostrato in grado di proteggere il cuore dei diabetici, riducendo in maniera significativa, ovvero del 12%, gli eventi cardiovascolari quali morte cardiovascolare, infarto e ictus, in tutti i pazienti con diabete 2, con e senza malattia cardiaca già accertata. A dimostrarlo è lo studio REWIND condotto su 9.900 pazienti di 24 paesi, monitorati per un periodo di circa 5 ani e mezzo, presentato al congresso dell'Associazione americana di diabetologia (Ada) con la simultanea pubblicazione sulla rivista Lancet.

Il principio attivo dulaglutide, già ampiamente utilizzato anche in Italia nel trattamento generale del diabete, svolge dunque un'azione di prevenzione delle malattie cardiache nei soggetti diabetici. Lo studio, spiega Francesco Giorgino, professore di endocrinologia e malattie metaboliche all'Università Aldo Moro di Bari, "per la prima volta dimostra l'efficacia protettiva di dulaglutide, somministrato una volta a settimana, rispetto al placebo, entrambi in associazione alla terapia standard. L'elemento di assoluta novità – precisa – è l'identica riduzione del rischio cardiovascolare nei pazienti con e senza malattia cardiovascolare conclamata. Questo dato potrebbe portare a una revisione delle raccomandazioni cliniche per i pazienti con diabete di tipo 2: attualmente è previsto l'impiego di farmaci che consentono una riduzione del rischio cardiovascolare nei pazienti che hanno già avuto infarti o ictus, in un prossimo futuro un farmaco come dulaglutide, ugualmente efficace nel prevenire gli eventi cardiovascolari anche in prevenzione primaria, potrebbe essere raccomandato a tutti i diabetici con rischio cardiovascolare ma senza un evento pregresso".

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L'auspicio, insomma, è che tutti i diabetici possano avere accesso al farmaco, affermano gli esperti, per ridurre gli oltre 100mila eventi cardiovascolari che si registrano ogni anno in Italia tra questi pazienti. Ma proprio l'accesso a questo farmaco rappresenta una sfida: attualmente solo il 4% dei pazienti ne fa uso per la gestione generale della malattia, e ciò anche a causa della modalità di prescrizione riservata al solo diabetologo e non anche al medico di base. I risultati dello studio rappresentano un passo avanti anche per Enzo Bonora, professore ordinario di endocrinologia e malattie metaboliche all'Università di Verona: "Utilizzando dulaglutide in tutti coloro che ne avrebbero bisogno - afferma - potremmo risparmiare oltre 13.000 eventi cardiovascolari l'anno". Quanto al problema dei costi, "anche se il costo di questo farmaco è maggiore rispetto ad altri, il nostro obiettivo - conclude - deve essere innanzitutto quello di evitare infarti e morti tra i 4 milioni di diabetici italiani indipendentemente dalla spesa, che può essere infatti 'recuperata' razionalizzando ed evitando costi inutili, a partire dall'eccesso di prescrizione di vitamina D o di utilizzo degli inibitori di pompa per i disturbi gastrici". 

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